Il Rione Sanità come non lo avete mai visto.
Il Rione Sanità oggi conosciuto per i spiacenti fatti di cronaca che occultano ciò che di bello c'è in questo quartiere. Il Rione fù il primo nucleo abitativo costruito fuori le mura della città, una delle prime costruzioni se non la prima fu la Basilica di San Gennaro fuori le mura fu eretta nel V secolo D.C parliamo dell' anno 400 dopo la traslazione delle reliquie di San Gennaro a Benevento (817-832), cadde in rovina. Tale condizione perdurò fino all'872, anno in cui, il vescovo Atanasio di Napoli, la fece restaurare e annettere al monastero benedettino dei Santi Gennaro e Agrippino. La Basilica di San Gennaro infatti oggi ha la bellezza 1618 anni. Basta pensare che la Basilica di San Pietro di Roma è stata consacrata 18 novembre 1626, cioè 1226 anni dopo l'edificazione della Basilica e dei primi nuclei abitativi della Sanità.
L' alone di mistero che avvolge il quartiere Sanità è immenso, infatti tra i tanti primati ospita il borgo dei vergini che è l'unica piazza al mondo dove si affacciano 5 chiese, dove nel 1673 ha ospitato il Duomo di Napoli oggi Chiesa dei Crociferi che fù edificato in onore di Sant' ASPRENO, Santo Patrono di Napoli e oggi cooprotettore di Napoli. Questo Santo era ed è il protettore di coloro che soffrono di mal di testa ed emicranie, infatti; la leggenda narra che anni dopo Felix Hoffmann inventore dell' Acido acetilsalicilico venuto a Napoli per una vacanza sentì parlare di questo Santo che aveva questo potere curativo per i mal di testa e tornato in Patria decise di chiamare la sua scoperta Aspirina in onore di Sant' Aspreno.
La vallata dei vergini era luogo di sepoltura, c'è da precisare che nel sottosuolo ancora oggi sono state rinvenute Catacombe di epoca Greca, il luogo di sepoltura dirò fino agli anni che si formò la zona abitativa extramuraria. Oggi è difficile pensarlo, ma un tempo la zona della Sanità godeva di aria buona che proveniva dalla collina di Capodimonte, che divenne metà di turisti, basta pensare che sulla collina dei Miracoli fino a Capodimonte era luogo di vacanza per l'aria salubre. Il Borgo della Sanità ospitava numerose famiglie Nobili o facoltose di Napoli.
Nel 1656 Napoli visse un vero dramma con l'anno della peste, che provocò almeno trecentomila morti, fino all'epidemia di colera del 1836, vi sto parlando dell'odierno cimitero delle Fontanelle; L'antico ossario si sviluppa per circa 3.000 m2, mentre le dimensioni della cavità sono stimate attorno ai 30.000 m3. Si trova all'estremità occidentale del vallone naturale della Sanità, uno dei rioni di Napoli più ricchi di storia e tradizioni, appena fuori dalla città greco – romana, nella zona scelta per la necropoli pagana e più tardi per i cimiteri cristiani. Il sito conserva da almeno quattro secoli i resti di chi non poteva permettersi una degna sepoltura e, soprattutto, delle vittime delle grandi epidemie che hanno più volte colpito la città.
Il Rione Sanità non ha visto solo momenti tristi anzi, vide la realizzazione sulle sue pendici della Reggia di Capodimonte, la Basilica di Santa Maria della Sanità fondata nel 1577, oggi comunemente chiamata la chiesa di San Vincenzo, adornata di stucchi e del primo campanile con orologio d'Italia. Oltre a questo il Rione anche di opere maestose come il ponte della Santià voluta dal RE Francese Gioacchino Murat, per non parlare della Chiesa della Missione ai Vergini progettata da Luigi Vanvitelli nel 1788, ancora il Palazzo dello Spagnolo è tanto altro ancora, che vi parlerò in altri post. Nella Sanità ci furono i natali di tantissimi artisti, ma sopratutto qui è nato: sua Eccellenza il Principe Antonio De Curtis in arte Totò.
Negli anni la Sanità divenne il perno principale dell' artigianato Napolitano, infatti qui si trovava l'eccellenza dell' artigianato Nazionale, oggi si chiamerebbero piccole e medie imprese; oggi motore trainante del Centro Nord. All'epoca potevi imbatterti nelle botteghe di Falegnami, Intagliatori, Guantai, Calzolai, e tanti altri mestieri, alcuni di essi oggi andati persi. Il Rione godeva di tanto benessere, tanto che venivano ad apprendere qui gli artigiani di mezza Europa le tecniche usate dai noi Napolitani. Oltre al lavoro avevamo anche momenti di aggregazione con ben 2 feste e tantissime processioni. C'era la più celebre festa del Monacone che era di un importanza unica, la piazza di adornava con lucernari e festoni, alcune memorie storiche dicono di essere di gran lunga più belle delle luci d'artista di Salerno, è dove i più grandi artisti dell'epoca hanno partecipato volentieri. La festa era curata dalla famiglia Campolongo. Dopo la festa del Monacone c'era la festa di San Gennaro, molto più bella di quella attuale.
Oggi il Rione Santità ospita oltre 103,000 abitanti, dopo la chiusura delle fabbriche voluta dagli organi istituzionali, per l'aumento di tasse ed un regime asfissiante oggi vista la mancanza di lavoro regna creando un gran numero di disoccupazione, purtroppo come tutte le cose si sanno ma fanno finta di niente. Noi speriamo che la Città di Napoli si rialzi a testa alta.
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