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Porta Capua la "Porta Perduta".


Porta di Capua detta anche Porta delle due Torri, fù eretta per volontà dell' Imperatore Federico II di Svevia nel lontano 1240. Quest'opera maestosa e possente, faceva parte della fortificazione muraria di Capua. Il Monumento in sè voleva emulare la grandezza di Roma, si volle ispirare alla monumentalità espressa dagli Archi di Trionfo di epoca imperiale, in particolare da quelli di cui il sovrano aveva diretta e recente esperienza: l'Arco di Augusto a Rimini e l'Arco di Costantino al Colosseo. Inoltre la Porte era un punto focale per chi veniva da Nord dando accesso sulla Terra di Lavoro in provincia di Napoli. Purtroppo nel 1943 in piena guerra Mondiale fù colpita dai bombardamenti mettendo fine ad un altro monumento che faceva parte dei beni dell'umanità. Dell'intero complesso, voluto da Federico II nel 1234, restano le basi ottagonali delle torri, la porta d'ingresso e le feritoie, mentre i sotterranei, articolati in più ambienti, presentano i resti di due scale a chiocciola. La ricostruzione delle due torri, danneggiate nel periodo 1552-89 in occasione della sistemazione viceregnale delle mura, è possibile attraverso descrizioni ed immagini. L'unico disegno esistente, anteriore al '500, è conservato nella Biblioteca Nazionale di Vienna e mostra la porta con le sculture in trono tra le due torri. I reperti della porta, distrutta nel 1557 dal conte di S. Fiora, e altri elementi terminali delle torri sono attualmente conservati nel Museo Campano. Delle sedici sculture poste ad ornamento di protomi umane, restano quelle raffiguranti Federico II, Pier Delle Vigne, Taddeo da Sessa, la testa di Zeus e la Capua Fidelis. Proseguendo lungo il tracciato della Via Appia si attraversa il Ponte Romano ricostruito in cemento armato dopo la Seconda Guerra Mondiale sui resti dell'antico Ponte Romano di Casilinum. Nelle sue vicinanze affiora dall'acqua un rudere attribuito alle antiche strutture del molo. Sulla sinistra del corso Appio vi è il vicoletto che conduce alla piazza Commestibili. Già sede della Bagliva, in età medievale fu adibita alla vendita dei commestibili, antica tradizione tuttora conservata. Presenta al centro la fontana della Mensa Arcivescovile Capuana e, in aderenza al Duomo, la chiesa di S. Maria a Piazza. R.F. Se io fossi al governo e potessi investire, investirei sulla ricostruzione di quelle opere antiche che sono andate distrutte, per cataclismi naturali o errori dell'uomo, per far crescere il turismo e l'economia di un Paese che è il Sud Italia, che ha un potenziale Culturale unico al Mondo. Napoli in Progress


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